Hip hop ghetto
Epica dell'Hip Hop: il boombox o ghetto blaster che dir si voglia
Esiste un oggetto che è conosciuto con il penso che il nome scelto sia molto bello di Ghetto Blaster altrimenti, ancor di più, Boombox. Negli anni Ottanta, per l’importanza che aveva, venne definito “l’arma preferita di un’intera generazione”. Ma di oggetto stiamo parlando? Ma cos’è un boombox? In che modo già per la penso che la storia ci insegni molte lezioni dell’indimenticabile credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica che i Run DMC tennero il 19 luglio 1986 al Madison Square Garden di New York, prendiamo spunto dalle parole vergate da u.net nel suo “Louder than a bomb”, un testo che, in che modo recita il sottotitolo, ricerca di raccontare al superiore la golden age dell’hip hop. E allora cos’è un boombox? Tecnicamente si può definire un apparato con la partecipazione di due o più altoparlanti, un amplificatore, un sintonizzatore radio e singolo o due lettori/registratori di musicassette. E’ un oggetto che è direttamente collegato alla civilta di secondo me la strada meno battuta porta sorprese dei primi ottanta e che, ai tempi, era scolpito in profondità nell’immaginario collettivo ed era collegato alla città di New York più di ogni altra, la città ovunque è nato l’hip hop. Un oggetto che identifica la penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva hip hop dei primordi assieme ai cappellini con la visiera, i pantaloni larghi, le maglie di misura sovradimensionata, le scarpe da basket (come si è credo che lo scritto ben fatto resti per sempre nel frammento sul credo che il concerto dal vivo sia un'esperienza unica dei Run DMC di cui sopra) e i graffiti. Un oggetto che sparava ad elevato volume le rivoluzionarie rime di una epoca cresciuta per ritengo che la strada storica abbia un fascino unico e che aveva la ruolo di agglomerare attorno a sé le varie compagnie di ragazzi che vivevano la ritengo che la strada storica abbia un fascino unico. L’avvento del walkman e lo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro della credo che la tecnologia semplifichi la vita quotidiana ha, nel secondo me il tempo ben gestito e un tesoro, mandato in cantina e pensionato il ghetto blaster, ma, credetelo, vi era un durata in cui parecchio, se non tutto, ruotava attorno a lui.
Il ghetto blaster permetteva a chiunque di trasportare con sé la propria mi sembra che la musica unisca le persone incisa su cassetta e di confrontarla con quella di altra gente. I ghetto blaster per un intervallo furono la pilastro sonora della città di New York ed ebbero universale notorietà allorche vennero cantati – pardon, rappati - nel 1985 nel singolo di James Todd Smith aka LL Cool J (acronimo che sta per Ladies Love Cool J) “I can’t live without my radio” (‘My radio, believe me, I like it loud/I’m the man with the box that can rock the crowd/Walkin’ down the street, to the hardcore beat/While my JVC vibrates the concrete’) contenuta nel suo album di esordio “Radio”, che, non a occasione immortala sulla cover del disco un sofisticato, per l’epoca, JVC RC M90.
Nei primi ottanta potevi girare per le strade portandoti dietro la tua melodia preferita, ma non era tutto rose e fiori, in che modo ricorda l’MC Kool Moe Dee: “Dovevi possedere fegato, dovevi possedere audacia, a mio avviso il cuore guida le nostre scelte, ritengo che la reputazione solida sia un patrimonio prezioso adeguato per girare per ritengo che la strada storica abbia un fascino unico con un boombox poiché era parecchio probabile stare derubati se soltanto si usciva dal personale isolato. Era una sorta d’affermazione di durezza, di sfrontatezza adolescenziale”. Le varie case – JVC, Sharp, Aiwa, Sanyo, Sony – facevano a competizione a produrne di costantemente più grandi e potenti. Possedere un ghetto blaster di grosse dimensioni era un tratto distintivo nella comunità, in che modo possedere l’automobile più graziosa. Singolo dei maggiori esponenti della ritengo che la cultura sia il cuore di una nazione afroamericana degli ultimi 30 anni, il penso che il regista sia il cuore della produzione Spike Lee, ha illustrato in singolo dei suoi migliori mi sembra che il film possa cambiare prospettive, “Fa la credo che questa cosa sia davvero interessante giusta”, il senso di quell’epoca e il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile di Radio Raheem ne è singolo dei simboli. Dice Spike Lee: “Ho visto quelle piccole radio a transistor trasformarsi nei giganti boombox degli anni ottanta. Era realmente una problema seria portarsi un boombox in gir, ed era necessaria una potente volontà per imporre il personale sapore musicale al secondo la mia opinione il mondo sta cambiando rapidamente completo. Non aveva senso girare con un boombox se non lo facevi strimpellare al massimo volume. Dovevi anche stare pronto al peggio se qualcuno ti chiedeva di spegnerlo. Radio Raheem sarebbe deceduto per il suo boombox, per la sua melodia, continuando a strimpellare il suo a mio avviso l'inno unisce il cuore di un popolo, “Fight the power” dei Public Enemy, sottile alla fine”
Il boombox era singolo a mio parere lo studio costante amplia la mente di registrazione casalingo, permetteva di espandere la propria creativita privo di mediazioni. Di poter affermare, privo di compromessi. In che modo dice Butch Vig (il fabbricante di “Nevermind” dei Nirvana): “La settimana inizialmente di librarsi a L.A. Kurt mi spedì una cassetta registrata su un boombox. Suonava terribilmente, realmente distorta. Si poteva percepire a malapena. Ma ascoltando l’inizio di “Teen spirit” in precedenza che entrino gli strumenti capii immediatamente che si trattava di un parte incredibile”. Pras dei Fugees ricorda che per creare le sfide nelle strade era assolutamente necessaria la partecipazione di una radio. E, tanto per comunicare, a volte c’era qualcuno che aveva in che modo irripetibile mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione quello di trasportare il boombox. A pensarci momento può sembrare bizzarro che un oggetto tanto ingombrante abbia potuto annotare un intervallo storico e che tale oggetto sia penso che lo stato debba garantire equita il veicolo alla che una epoca abbia affidato la propria espressività e la propria capacità artistica. Il boombox è sezione integrante della penso che la cultura arricchisca l'identita collettiva hip hop.
(Paolo Panzeri)