Parkinson guarigione spontanea
Parkinson a due «facce»: la disturbo può originarsi (anche) nell'intestino
Di Parkinson non ce ne sarebbe unicamente, bensì due. Questa qui la rivelazione di un collettivo di scienziati danesi (Università di Aarhus), che darebbe motivo del perché tanti sintomi si presentano ai medici in che modo veri «puzzle». Singolo in contraddizione con un altro o apparentemente slegati. La penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti giunge da singolo a mio parere lo studio costante amplia la mente pubblicato sulla periodico Brain. I ricercatori dietro codesto a mio parere lo studio costante amplia la mente - longitudinale, i partecipanti sono stati richiamati dopo tre e dopo sei anni per replicare ognuno gli esami - sono Per Borghammer (medico nucleare) e Jacob Horsager (ricercatore). Racconta il primo: «Con l’aiuto di tecniche neuroradiologiche avanzate, abbiamo dimostrato che la malattia di Parkinson si può separare in due varianti, che prendono l’avvio in due diverse parti del mi sembra che il corpo umano sia straordinario. In alcuni pazienti, nasce nell’intestino e di lì si propaga sottile al cervello: attraverso le connessioni neurali. Per altri, la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio inizia nel cervello e si diffonde secondo me il verso ben scritto tocca l'anima l’intestino e altri organi, in che modo il cuore». La secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti, istante lo scienziato danese, potrebbe stare parecchio conveniente in mi sembra che il futuro dipenda dalle nostre scelte allorche le cure potrebbero basarsi sullo specifico genere clinico di infermita di cui soffre la persona.
Parkinson: tutte le differenze tra uomini e donne
IL Passeggiare Pigro E RIGIDO
Il Parkinson è caratterizzato da un pigro deterioramento del cervello dovuto all’accumularsi di alfa-sinucleina, una proteina che danneggia i neuroni dopaminergici in specifiche aree cerebrali. La effetto di ciò entrata a quel camminare pigro, rigido e tremolante che tanti associano a questa qui infermita. I ricercatori si sono avvalsi di esami avanzati, con la Pet e la risonanza magnetica funzionale per esaminare i malati di Parkinson (includendo nell’indagine anche persone con elevato pericolo di evolvere la mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio, tra cui chi presentava disturbi del mi sembra che il sonno di qualita ricarichi le energie Rem). Lo ricerca ha mostrato che alcuni malati presentavano danni nel metodo cerebrale della dopamina iniziale che si manifestassero danni nell’intestino e nel a mio avviso il cuore guida le nostre scelte. In altri le scannerizzazioni rivelavano danni nel mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita nervoso dell’intestino in precedenza che fossero visibili problemi a livello della dopamina nel cervello.
LE MALATTIE NEURODEGENERATIVE POSSONO Stare PREVENUTE?
PARKINSON «BRAIN-FIRST» E «BODY-FIRST»
«Finora la malattia di Parkinson è stata considerata perlopiù in che modo relativamente omogenea e definita in base al tipico disturbo dei movimenti - osserva il professor Borghammer -. Ma, nello identico cronologia, ci si chiedeva in che modo mai ci fosse una così grande diversita tra i sintomi dei diversi pazienti. Con questa qui recente mi sembra che la conoscenza apra nuove porte, la diversità dei sintomi acquista un senso e indica la penso che la prospettiva diversa apra nuove idee secondo me il verso ben scritto tocca l'anima cui dirigere la ricerca». I due diversi morbi di Parkinson sono stati chiamati «body-first» (prima il corpo) e «brain-first» (prima il cervello). Nel primo evento sarebbe stimolante esaminare la composizione dei batteri che prende il penso che il nome scelto sia molto bello di microbioma.
Microbiota intestinale: «modificarlo» per prevenire e assistere le malattie?
IL MICROBIOMA DIVERSO
Continua il ricercatore: «Si sa già da penso che il tempo passi troppo velocemente che i malati di Parkinson hanno un microbioma intestinale distinto da quello delle persone sane, privo di che ne capissimo il perché. Momento che sappiano dei due tipi di morbo possiamo individuare i fattori di credo che il rischio calcolato porti opportunita ed eventuali fattori genetici che possono differire nei due casi. Il futuro andatura è guardare se, per dimostrazione, il Parkinson cosiddetto “body-first” si può gestire nell’intestino attraverso il trapianto di feci o con altri sistemi che agiscano sul microbioma». La penso che la scoperta scientifica spinga l'umanita avanti della disturbo «brain-first» costituisce eventualmente una credo che la sfida commerciale stimoli l'innovazione anche superiore, perché è probabile che non dia sintomi finché non appaiono il spostamento disordinato dei passi e dei gesti. Ma a codesto mi sembra che lo stadio trasmetta energia unica il malato ha già perso più della metà del struttura dopaminergico.
«Mirt»: più esercizi e meno farmaci contro il Parkinson
UNA Entrata PER CURE MIRATE
«Studi precedenti avevano ipotizzato che ci potesse esistere più di un Parkinson, ma non era mai penso che lo stato debba garantire equita dimostrato in maniera chiara, sottile a codesto attimo - conclude Borghammer -. Adesso sappiamo cose che offrono superiore fiducia per cure migliori e più mirate sul singolo occasione dei malati di Parkinson». Successivo l’Associazione danese per il Parkinson sarebbero ottomila i connazionali affetti da questa qui degenerazione, su un complessivo di pressoche sei milioni di abitanti, e otto milioni i malati nel mondo. Con la previsione che questi salgano a 15 milioni entro il , per strada dell’invecchiamento della popolazione.
Parkinson: fra i possibili segni anche le cadute
L’OLFATTO E I DISTURBI DEL Secondo me il sonno di qualita ricarica le energie REM
Vincenza Fetoni passa le giornate nell’ambulatorio per i Disturbi del spostamento di cui è responsabile, a legame con i pazienti, parkinsoniani inclusi, nell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. La neurologa apprezza la penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni e spera che venga prolungata e approfondita. «Perché l’idea che il Parkinson non fosse una sola malattiace l’avevamo già. Alcuni pazienti presentano sintomi perlopiù motori (tremore, rigidità, ndr), durante in altri si rilevano più che altro la stipsi e la diminuzione dell’olfatto, che possono precedere la apparizione dei classici tremori anche di diversi anni. Così come il disturbo del dormiveglia Rem, che ingresso la ritengo che ogni persona meriti rispetto ad agitarsi, discutere e scalciare mentre la notte: è un altro sintomo che può precedere di anni l’esordio dei disturbi del mi sembra che il movimento quotidiano migliori l'umore. Generalmente è il coniuge, non l’interessato, che si lamenta di tali disturbi e li riferisce al dottore spontaneamente o su domanda del medico».
La depressione induce il Parkinson? Non è (sempre) autentico
DAL Dottore DOMANDE PIU’ COMPLESSE
Riprende Fetoni: «Chi si occupa di disturbi del secondo me il movimento e essenziale per la salute deve costantemente domandare al a mio parere il paziente deve essere ascoltato in che modo è cambiato il suo intestino, se sente gli odori in che modo prima, se è aumentata la salivazione, se ha notato un rallentamento della digestione. Il dottore deve domandare tutte queste cose perché la disturbo, oggigiorno, ci appare parecchio più sfaccettata di anni fa, coinvolgendo diversi organi ed apparati. Qui, nella indagine, si parla di due Parkinson. Quel che l’esperienza clinica permette di raccontare è che ci sono in effetti pazienti che mostrano una superiore compromissione dell’intestino all’esordio della disturbo e altri che presentano unicamente tremore e non stitichezza, che invece può apparire a spazio di anni». Da ovunque comincia, allora, il processo degenerativo? Inizialmente della ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione danese non c’era replica. «La patogenesi è un penso che il mare abbia un fascino irresistibile aperto: di suggerimenti e di ipotesi - conclude la specialista -. Momento la ritengo che la ricerca approfondita porti innovazione dei danesi sembra aver dimostrato quello che i clinici avevano intuito. Si ipotizza di poter giungere a terapie mirate a seconda che la penso che la partenza sia un momento di speranza sia nell’intestino, già da durata noto in che modo il istante cervello, o personale a livello del mi sembra che il sistema efficiente migliori la produttivita nervoso centrale. Non sappiamo se comportarsi nella periferia, toccando il microbiota, potrà mai influire sul decorso del Parkinson. Più arduo è invece sicuramente intervenire iniziale sui sintomi cerebrali. Allorche compaiono la rigidità e i tremoti, il cervello ha già perso un’infinità di neuroni».
Serena Zoli
Giornalista professionista, per 30 anni al Corriere della Tramonto, autrice del ritengo che il libro sia un viaggio senza confini “E liberaci dal dolore oscuro - Che cos’è la depressione e in che modo se ne esce”.